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By Fra

Acido Gastrico

“SENTA, QUI NON C’E’ NIENTE"

2020-11-25 16:46

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Storie di vita (intesa come addome), sintomatologia, acido gastrico, tachicardia, reflusso gastrico,

“SENTA, QUI NON C’E’ NIENTE"

Come i dolori di stomaco entrano di soppiatto nella nostra vita

La vita del malato cronico di gastrite non inizia nel migliore dei modi, ma con un gigantesco momento di panico che ci porta 99 volte su 100 a pensare “Ecco ci siamo, addio mondo, ho un infarto”.

Perché, ammettiamolo, quella fastidiosa e martellante sensazione che ci sveglia di soprassalto nella notte e che ci fa sentire il cuore in gola e nelle orecchie, il fiato corto, il dolore alla bocca dello stomaco ed il bruciore retrosternale, nella nostra mente prende la forma dell’unico vero ed enorme terrore (l’ I-N-F-A-R-T-O) che ci rende immediatamente tutti cardiologi di fama mondiale con autodiagnosi immediata.


CERTA.


Inizia così il pellegrinaggio di cardiologia in cardiologia, per accertamenti (sia ben chiaro, necessari, ma dopo il ventesimo forse è meglio cambiare reparto!), al risultato negativo dei quali ovviamente non crederemo.


MAI.


E come potremmo? I sintomi sono sempre lì, in agguato, nonostante di nascosto ci si stia improvvisando piccoli chimici facendo miscele autoprescritte di betabloccanti della nonna, cardioaspirine ed ansiolitici vari trovati nei cassetti di casa (attenzione! Perché così poi il cuore ce lo scassiamo da soli!).


Fino a quando, all’ennesimo elettrocardiogramma o alla terza settimana consecutiva di Holter, il malcapitato dottore di turno non potrà far altro che sbottare “SENTA, QUI NON C’E’ NIENTE”.


Ci rimaniamo quasi male. Eravamo così sicuri di essere spacciati ormai.


Questo è il modo nel quale la gastrite cronica, causata da reflusso gastroesofageo ed ulcera (perchè se le cose dobbiamo farle, è sempre meglio farle complete), è entrato nella mia vita.


Notti insonni accumulando ansia su panico, panico su tachicardia e tachicardia su bruciori di stomaco, in un ciclo infinito autoalimentato.


Fino a quando, quasi per caso, ad un medico allergologo/alimentarista non venne l’illuminazione: “e se facessimo una gastroscopia?”.


Eccolo lì, l’inizio della soluzione all’ansia!


Come sopravvivere, quindi, all’ansia delle prime avvisaglie di un disturbo gastrico? 

  1. Non farsi prendere dal panico, perché il panico genera ansia e l’ansia aumenta la tachicardia.
  2. Fare i dovuti accertamenti cardiologici (e fidarci dei referti).
  3. Non fare autodiagnosi basandosi sui risultati delle ricerche su Google, perché non siamo medici e perché, oggettivamente, l’ipocondriaco che è in noi prenderà il sopravvento facendoci sentire i sintomi di qualsiasi malattia. E lo stato d’ansia non farà che aumentare sempre di più.
  4. Ricordarsi di avere anche uno stomaco e rivolgersi ad un gastroenterologo per i dovuti accertamenti.
  5. Imparare a conoscere il nostro stomaco, i suoi segnali, i suoi bisogni, le sue reazioni.